Effetti cardioprotettivi e prognostici del precondizionamento ischemico remoto in pazienti che si devono sottoporre a intervento chirurgico di bypass aorto-coronarico


Il precondizionamento ischemico remoto è stato associato a un ridotto rischio di danno miocardico dopo intervento chirurgico per bypass aorto-coronarico ( CABG ).
Uno studio ha valutato sicurezza ed efficacia di questa procedura.

I pazienti eleggibili erano quelli in lista per primo intervento elettivo di bypass aorto-coronarico sotto cardioplegia cristalloide fredda e bypass cardiopolmonare al West-German Heart Centre di Essen in Germania, nel periodo 2008-2012.

I pazienti sono stati randomizzati in modo prospettico a ricevere precondizionamento ischemico remoto ( 3 cicli di ischemia 5 minuti e 5 minuti di riperfusione nel braccio sinistro dopo induzione della anestesia ) o a nessun pre-condizionamento ischemico ( controllo ).

L’endpoint primario era il danno miocardico, valutato in base alla media geometrica dell’area sotto la curva ( AUC ) per le concentrazioni peri-operatorie di troponina I cardiaca ( cTnI ) nel siero nelle prime 72 ore dopo intervento di bypass.
La mortalità era il principale endpoint di sicurezza e le analisi sono state effettuate nelle popolazioni per intention-to-treat e per-protocollo.

Sono stati arruolati 329 pazienti.

Le caratteristiche basali e i dati perioperatori non hanno mostrato differenze tra i gruppi.

L’area sotto la curva per la troponina I cardiaca è stata pari a 266 ng/mL dopo 72 ore nel gruppo precondizionamento ischemico remoto e 321 ng/mL nel gruppo controllo.

Nella popolazione per intention-to-treat, il rapporto tra precondizionamento ischemico remoto e controllo per l’area sotto la curva della troponina I cardiaca è stato pari a 0.83 ( p=0.022 ).

Il rilascio di troponina I cardiaca è rimasto più basso nella analisi per-protocollo ( 0.79; p=0.001 ).

La mortalità per tutte le cause è stata valutata in 1.54 anni, ed è risultata più bassa con il precondizionamento ischemico remoto che senza ( rapporto 0.27, p=0.046 ).

In conclusione, il precondizionamento ischemico remoto ha fornito protezione miocardica peri-operatoria e ha migliorato la prognosi nei pazienti che si devono sottoporre a intervento chirurgico di bypass aorto-coronarico. ( Xagena2013 )

Thielmann M et al, Lancet 2013 382: 597-604

Cardio2013 Chiru2013



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